L’istinto, la macchina, l’impronta
André Ourednik, 2012, « L’istinto, la macchina, l’impronta », (trad. Martina Tempestini) in Politica e istituzioni per una filosofia in divenire, Millepiani n° 39, Novembre 2012. Avec Marc Augé, Rosella Corda, Ubaldo Fadini, Andrea Fumagalli, Luca Guerreschi, Alessio Kolioulis, Claudia Landolfi, Nicola Lonzi, Ben Matsas, Michel Onfray, Tiziana Villani et Silverio Zanobetti Article complet dans la version françaiser originale: L'instinct, la machine, l'empreinte. .introduction de ma contribution: La machine est à la fois ce qui nous permet d’échapper à l’esclavage des besoins et ce qui nous y confine. Elle apparaît partout dans les Mille Plateaux de Deleuze et Guattari, mais je propose d’y réfléchir plutôt à travers la collection de textes rassemblés par Deleuze en 1953 sous le titre Instincts et Institutions. Je les utiliserai comme clés de lecture de rapports concrets aux choses mécaniques, en m’appuyant sur une série d’exemples issus de lieux et d’objets contemporains, ainsi que sur des exemples fictifs, tirés notamment de l’imaginaire de Franz Kafka, souvent évoqué dans les écrits ultérieurs de Deleuze. Ceux-ci me permettront d’introduire la notion de l’empreinte, que je souhaite proposer comme outil de compréhension du désir, et du dépassement de la machine. .présentation du numéro par ses éditeurs: Il tema delle istituzioni assume in questo volume una valenza centrale che, nel dibattito del pensiero critico francese, ma non solo, ha avuto negli anni cinquanta una particolare attenzione. Gilles Deleuze, Maurice Merleau-Ponty e altri autori qui considerati hanno dedicato a questo campo di analisi, riflessioni specifiche che indicano approdi e percorsi diversi tra loro, ma di grande fertilità. Il sociale, l’attenzione verso il sociale, prelude ad una teoria del desiderio che investe le soggettività chiamate ad inventare con “fantasia” i propri campi di espressione. Campi che per le istituzioni non sono mai codificati una volta per tutte. La processualità caratterizza le istituzioni, mentre la Legge tende a cristallizzarsi nella prescrizione. A quarant’anni da l’Anti-Edipo, primo volume di Capitalismo e schizofrenia di Gilles Deleuze e Félix Guattari, il collettivo di ricerca che si raccoglie intorno a “millepiani” ha voluto soffermarsi in modo specifico sui temi proposti in quel progetto. Numerosi sono stati gli incontri e di particolare importanza quello fiorentino, promosso dall’associazione Quinto Alto, che si è svolto nello scorso aprile. Alcuni dei testi qui proposti sono esito di quell’incontro. Al centro del nostro interesse vi è dunque la creazione di nuovi spazi di soddisfazione, di mediazione, di costrutti istituzionali da apprezzare nella loro costitutiva provvisorietà/revocabilità.I criteri politici scelti in un’ottica radicale da Gilles Deleuze, indicano la democrazia come un ambito in cui molte sono le istituzioni e poche le leggi.. ISBN-10: 888879123X |